
Formazione legale 2.0: come restare al passo nell’era digitale
- Standard UNI ISO 37301:2022: essenziale per la compliance efficace.
- MOG 231/01: connesso a sistemi di gestione e modelli organizzativi.
- Sentenza n. 6826/2023: rispetto del segreto professionale è cruciale.
L’evoluzione della formazione legale nell’era digitale
Il settore della formazione legale sta subendo una profonda trasformazione, alimentata dall’irruzione del digitale e dalle mutate necessità dei professionisti del campo. In questo scenario in rapida evoluzione, emergono proposte formative all’avanguardia, come seminari web e corsi online, che offrono agli avvocati l’opportunità di potenziare le proprie abilità e di rimanere aggiornati sulle più recenti tendenze del mercato. Un esempio significativo è il ciclo di eventi formativi organizzato in collaborazione con la Fondazione Forense del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati (COA), riconosciuti ai fini della formazione continua. Questi appuntamenti, previsti tra la fine di aprile e maggio 2024, si focalizzano su argomenti fondamentali come l’organizzazione e la gestione della compliance, nonché la comunicazione informativa, la pubblicità e il marketing legale nell’epoca dei social media.

Compliance, comunicazione e marketing legale: i pilastri della professione forense moderna
I seminari web proposti trattano argomenti di primaria importanza per gli avvocati che operano nel contesto odierno. Il primo incontro, dedicato all’organizzazione e alla gestione della compliance, analizza in dettaglio i requisiti dello standard UNI ISO 37301:2022, uno strumento essenziale per implementare un sistema di gestione della compliance efficace sia in azienda che in uno studio legale. Questo standard, che permette anche di ottenere una certificazione, è strettamente connesso ad altri sistemi di gestione e modelli organizzativi, incluso il MOG 231/01. L’evento si concentra sulle figure professionali incaricate della gestione e della valutazione della compliance, come il Compliance Manager, il Compliance Specialist, il Compliance Technician e il Compliance Auditor, offrendo un’analisi approfondita delle certificazioni di sistema e delle competenze professionali.
Il secondo ciclo di incontri, incentrato sulla comunicazione informativa, la pubblicità e il marketing legale nell’era dei social media, risponde a una necessità sempre più sentita dai professionisti del settore. Le riforme legislative e la crisi economica, accentuate dalla pandemia, hanno spinto molti avvocati e studi legali a interessarsi a tematiche innovative come il marketing e la pubblicità. I seminari web hanno l’intento di fornire una disamina teorica e pratica di questi argomenti, grazie al contributo di esperti istituzionali, al fine di agevolare la comprensione dei cambiamenti deontologici e normativi in atto nel campo legale. Le sessioni formative mettono in luce le distinzioni tra le attività di marketing, le strategie pubblicitarie e la comunicazione di informazioni, fornendo, al contempo, strumenti utili per un corretto adeguamento alle evoluzioni del mercato e alle innovazioni tecnologiche, il tutto nel rispetto delle norme deontologiche e dei principi giurisprudenziali applicabili.
Etica e deontologia forense nell’era digitale: un equilibrio delicato
L’avvento del digitale ha portato con sé nuove sfide per la professione forense, in particolare per quanto riguarda l’etica e la deontologia. Gli esercenti la professione legale sono tenuti a far sì che ogni comunicazione sia intellegibile, limpida e tale da non ingenerare aspettative infondate nella clientela potenziale. È severamente proibito inserire, nelle comunicazioni a carattere promozionale, riferimenti che promettano risultati certi, poiché ciò minerebbe l’imparzialità e l’indipendenza che devono contraddistinguere la professione. La rivelazione di dati confidenziali o inerenti a procedimenti legali in corso costituisce una trasgressione particolarmente seria, punibile con sanzioni disciplinari e, in determinate situazioni, persino con responsabilità di natura penale. Il Tribunale di Milano, con sentenza n. 6826 del 22 agosto 2023, ha rilevato una violazione deontologica da parte di un avvocato che, in un atto giudiziario, aveva rivelato informazioni emerse durante una procedura di mediazione obbligatoria, sottolineando l’importanza del rispetto del dovere di segretezza e riservatezza. Il tribunale ha stigmatizzato la condotta di un avvocato che, in un documento processuale, aveva reso note informazioni ottenute durante un tentativo di mediazione obbligatoria, rimarcando l’obbligo di tutelare la riservatezza e il segreto professionale.
Non è consentito effettuare confronti con altri professionisti che risultino irriguardosi od offensivi, in quanto ciò pregiudicherebbe il principio di una concorrenza leale. I professionisti legali devono esimersi dall’utilizzo di elementi visuali o testuali che possano nuocere alla loro reputazione, sia sul piano personale che professionale. Le decisioni emanate dal Consiglio Nazionale Forense (CNF) rappresentano un riferimento fondamentale nell’interpretazione delle norme che regolano la deontologia professionale. È stato esplicitamente stabilito che un linguaggio aggressivo sui social media può configurarsi come un comportamento lesivo del decoro professionale. Analogamente, la giurisprudenza amministrativa ha stabilito che anche dichiarazioni apparentemente espresse in ambito privato, qualora percepibili dal pubblico, possono generare responsabilità di natura professionale. Gli avvocati sono soggetti alle medesime norme penali previste per tutti i cittadini per i crimini relativi alla comunicazione digitale, come la diffamazione, la calunnia e le violazioni della sfera privata. La pubblicazione di contenuti denigratori o falsi sui social può dar luogo a querele e procedimenti legali. Si rivela, pertanto, cruciale che i professionisti del diritto adottino un atteggiamento cauto e rispettoso nelle interazioni online.
I nostri consigli
In sintesi, l’evoluzione del mondo digitale sollecita una costante valutazione delle modalità con cui la professione forense comunica con la società e interagisce con i canali mediatici. Il legale non è solamente un esperto di diritto, ma anche una figura sociale che contribuisce alla formazione dell’opinione pubblica. Questa responsabilità è di notevole portata, in quanto un messaggio inopportuno potrebbe minare la fiducia riposta nel sistema giudiziario.
Per chi si avvicina per la prima volta a queste tematiche, consigliamo di partecipare a webinar introduttivi sul marketing legale e la comunicazione digitale per avvocati, che offrono una panoramica generale delle opportunità e delle sfide del settore. Per gli appassionati e i professionisti più esperti, suggeriamo di approfondire le best practices internazionali e di partecipare a corsi di specializzazione sulla gestione della reputazione online e la comunicazione etica.
Ricordate, cari lettori, che la professione legale è in continua evoluzione e che l’aggiornamento costante è fondamentale per rimanere competitivi e per garantire un servizio di qualità ai propri clienti. Non abbiate paura di sperimentare nuove strategie di comunicazione, ma fatelo sempre con consapevolezza e nel rispetto delle regole deontologiche. Solo così potrete costruire una solida reputazione online e rafforzare la fiducia del pubblico nel sistema giuridico.
- Offre approfondimenti sui corsi e le attività formative della Fondazione Forense Bolognese.
- Dettagli e specifiche tecniche dello standard UNI ISO 37301 per la compliance.
- Documento dell'Ordine Avvocati Torino sui Modelli Organizzativi D.Lgs. 231/2001.
- Definizione dei requisiti delle figure professionali operanti nella gestione della compliance.