Come Alberto Marzaioli ha lasciato un segno indelebile nel ciclismo italiano
- Primo campano a partecipare alla Parigi-Roubaix.
- Classificato al 92° posto nella Parigi-Roubaix del 1961.
- Riconoscimento della città di Maddaloni con un vicolo intitolato a Marzaioli il 8 aprile 2017.
Alberto Marzaioli, originario di Maddaloni, è stato un corridore fiero e tenace, noto per essere stato il primo campano a partecipare alla Parigi-Roubaix. La sua carriera ciclistica è stata caratterizzata da momenti di grande impegno e dedizione, nonostante non abbia mai vinto tra i professionisti. Tuttavia, Marzaioli ha ottenuto risultati significativi, come il terzo e quarto posto in due tappe del Giro d’Italia, il secondo posto al Tour de Suisse e al Giro di Sardegna, e l’ottavo posto nella classifica generale del Tour de Suisse del 1963.
Marzaioli era un uomo del sud, orgoglioso delle sue radici e della sua terra. La sua storia è intrecciata con quella di Gigi Mele, un torinese che portava in giro la maglia Gazzola. Insieme, hanno condiviso la fatica e la bellezza del ciclismo, girando il mondo grazie alla bicicletta. Marzaioli raccontava spesso di come, durante il Giro d’Italia del 1964, Gigi Mele lo incitava a non mollare, dimostrando una grande lealtà e amicizia.
La Parigi-Roubaix del 1961
La Parigi-Roubaix del 1961 è stata una delle gare più memorabili per Alberto Marzaioli. Il 9 aprile di quell’anno, Marzaioli, allora ventiduenne e neoprofessionista, partecipò alla classica dell’inferno del Nord, indossando la maglia della San Pellegrino. La corsa, lunga 263,5 chilometri, vide la partecipazione di numerosi corridori, ma solo 121 arrivarono al traguardo. Marzaioli si classificò al 92° posto, un risultato significativo per un debuttante.
Al termine della gara, Marzaioli, coperto di fango e polvere, esclamò in dialetto napoletano: “Ma che schifezza di strade!”. Questo episodio fu raccontato da Rino Negri, storico giornalista della Gazzetta dello Sport, e rimane impresso nella memoria degli appassionati di ciclismo. La Parigi-Roubaix del 1961 fu vinta da Rik Van Looy, che indossava la maglia iridata.
- Che bel omaggio della Città di Maddaloni... 🏅...
- Purtroppo, Marzaioli non è mai riuscito a vincere... 😔...
- La frase in dialetto napoletano alla Parigi-Roubaix... 🤔...
Il Riconoscimento della Città di Maddaloni
Il 8 aprile 2017, la città di Maddaloni ha intitolato un vicolo del centro storico ad Alberto Marzaioli, in riconoscimento dei suoi meriti sportivi e del suo contributo alla comunità. La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo dello sport, tra cui l’ex direttore del Giro d’Italia Carmine Castellano, l’olimpionico di Tokyo ’64 Angelo Damiano, l’argento di pugilato alle Olimpiadi di Los Angeles ’84 Angelo Musone, e Giuseppe Volpecina, terzino del Napoli campione d’Italia nel 1987.
Questo riconoscimento è stato il frutto di una richiesta avanzata dalla famiglia di Marzaioli, suffragata dalle firme di oltre 900 concittadini. Il fratello di Alberto, Amedeo Marzaioli, storico dirigente di ciclismo, ha espresso la sua gratitudine per l’affetto e la riconoscenza dimostrata dalla città.
I Nostri Consigli
Per chi desidera avvicinarsi al mondo del ciclismo, consigliamo di partecipare a eventi locali e gare amatoriali. Questi eventi offrono l’opportunità di vivere l’emozione delle corse e di incontrare altri appassionati. Un evento interessante potrebbe essere il “Giro delle Dolomiti”, una gara amatoriale che si svolge ogni anno e che permette di pedalare in uno dei paesaggi più belli d’Italia.
Per gli appassionati di ciclismo, suggeriamo di seguire le grandi classiche del ciclismo internazionale, come la Parigi-Roubaix e il Giro d’Italia. Queste gare non solo offrono spettacolo e adrenalina, ma permettono anche di conoscere la storia e le storie dei grandi campioni del passato e del presente.
In conclusione, la storia di Alberto Marzaioli è un esempio di dedizione, passione e amore per il ciclismo. La sua figura rimane un’ispirazione per tutti coloro che amano questo sport e che desiderano vivere le emozioni che solo il ciclismo sa regalare.