Inclusione culturale: l’indagine dell’Università di Foggia per abbattere le barriere

L'università di Foggia avvia una ricerca sull'accessibilità culturale per le persone con disabilità, analizzando ostacoli fisici e digitali e promuovendo corsi online e tecnologie assistive.

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  • L'Unifg indaga l'inclusione, con ostacoli fisici e digitali.
  • Musei poco accessibili, poche eccezioni, serve cambio di mentalità.
  • Digitalizzazione e tour virtuali ampliano la fruizione.
  • Corsi online accessibili offrono opportunità flessibili.
  • Formazione: competenze per abbattere barriere.

L’Università di Foggia indaga l’inclusione culturale

L’Università di Foggia (Unifg) ha recentemente ospitato un seminario web dedicato all’inclusione di individui con disabilità, un’iniziativa che segna l’inizio di una ricerca più ampia e approfondita sul coinvolgimento di questa specifica fetta di popolazione nel panorama culturale italiano. Troppo spesso, l’accesso a eventi e manifestazioni culturali viene ostacolato da una serie di barriere, sia di natura fisica che digitale, che ne limitano drasticamente la fruibilità. L’indagine che si propone di avviare mira a sviscerare nel dettaglio queste criticità, offrendo nel contempo una panoramica delle opportunità derivanti dai corsi online accessibili e dalle tecnologie assistive. Si tratta di un tema di grande rilevanza, considerando che l’articolo 3 della Costituzione Italiana sancisce il principio di uguaglianza e pari opportunità per tutti i cittadini, senza distinzione di condizioni personali e sociali. Per questo motivo, l’accessibilità alla cultura diventa un elemento imprescindibile per garantire la piena partecipazione alla vita civile e sociale del paese. L’attenzione si focalizza sull’analisi delle barriere architettoniche e digitali che limitano l’accesso alla cultura, cercando di individuare soluzioni innovative per superarle. Si esaminano, inoltre, le potenzialità offerte dai corsi online accessibili, che rappresentano un’opportunità preziosa per ampliare le conoscenze e le competenze delle persone con disabilità. Si analizzano i dati relativi all’accessibilità degli eventi culturali, cercando di quantificare il numero di persone con disabilità che partecipano a corsi online e valutando l’efficacia delle tecnologie assistive disponibili per la fruizione della cultura. L’articolo raccoglie interviste a persone con disabilità, organizzatori di eventi, esperti di accessibilità e docenti di corsi online, con l’obiettivo di comprendere appieno le diverse prospettive e individuare le strategie più efficaci per promuovere l’inclusione culturale. Si cerca di capire come rendere gli eventi e le manifestazioni culturali più inclusivi e accessibili a tutti, sfruttando al meglio le opportunità offerte dal digitale per favorire la partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale. L’obiettivo ultimo è quello di costruire una società più equa e inclusiva, in cui tutti abbiano la possibilità di esprimere il proprio talento e di contribuire al progresso culturale del paese. L’indagine promossa dall’Unifg rappresenta un passo importante in questa direzione, e si auspica che possa stimolare un dibattito costruttivo e portare a risultati concreti a beneficio di tutta la comunità. La partecipazione alla vita culturale è un diritto fondamentale, e nessuno deve essere lasciato indietro.

Ostacoli fisici e digitali: un’analisi approfondita

Le barriere architettoniche rappresentano un problema annoso: edifici inaccessibili a causa di rampe assenti o inadeguate, ascensori guasti o del tutto mancanti, percorsi stretti e privi di segnaletica tattile. Non meno insidioso è il mondo digitale, che può paradossalmente trasformarsi in un fattore di esclusione. Siti web non ottimizzati per gli screen reader, applicazioni prive di sottotitoli o di trascrizioni per persone sorde, contenuti multimediali non fruibili da persone con disabilità visive: questi sono solo alcuni esempi di come la tecnologia, nata per connettere e includere, possa invece creare nuove forme di discriminazione. Un esempio lampante di questa problematica è rappresentato dai musei e dalle biblioteche, luoghi deputati alla conservazione e alla diffusione della cultura, che spesso presentano ancora lacune significative in termini di accessibilità. Secondo i dati Istat, una percentuale non trascurabile di queste istituzioni non è ancora in grado di garantire un accesso agevole e completo a tutti i visitatori. L’assenza di dati aggiornati e completi sulla partecipazione delle persone con disabilità agli eventi culturali rappresenta un ulteriore ostacolo alla comprensione del fenomeno e alla misurazione dei progressi compiuti. Senza informazioni precise e dettagliate, è difficile valutare l’efficacia delle politiche e degli interventi messi in atto per promuovere l’inclusione culturale. Il Presepe vivente nei Sassi di Matera, per esempio, ha cercato di superare queste difficoltà tramite l’abbattimento delle barriere architettoniche, la presenza di interpreti LIS, l’utilizzo di passerelle ad hoc e la possibilità di orari dedicati, dimostrando che è possibile realizzare eventi culturali accessibili a tutti. Diversi esperti del settore sottolineano l’importanza di considerare l’accessibilità come un diritto fondamentale, non come un atto di beneficenza. Valeria Bottalico, accessibility project manager freelance, evidenzia come sia necessario superare gli ostacoli fisici, sensoriali, culturali, economici e linguistici per garantire la piena partecipazione alla vita culturale. Maria Chiara Ciaccheri, museologa esperta di accessibilità, sottolinea come i musei italiani siano mediamente poco accessibili, con poche eccezioni, e come sia necessario un cambiamento di mentalità per superare questa situazione. Un altro aspetto cruciale è la formazione del personale museale, che deve essere in grado di accogliere e assistere i visitatori con disabilità in modo adeguato e professionale. Cristina Gazzola, della Fondazione Musei Civici di Venezia, sottolinea l’importanza della formazione continua per acquisire competenze specifiche e applicare strategie attente a diversi linguaggi e modalità di apprendimento. Babet Trevisan, della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, evidenzia la necessità di lavorare con personale formato per promuovere l’accessibilità cognitiva e digitale, attraverso contenuti semplificati e facilmente fruibili, senza dimenticare l’accessibilità economica. *Secondo Babet Trevisan della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, è cruciale impiegare professionisti preparati per promuovere un’accessibilità sia cognitiva che digitale, proponendo materiali chiari e semplici da utilizzare, senza trascurare l’aspetto economico.
Anche l’utilizzo delle nuove tecnologie può contribuire a migliorare l’accessibilità culturale. La digitalizzazione degli archivi e i tour virtuali, ad esempio, rappresentano un’opportunità per superare le barriere fisiche e consentire a tutti di fruire del patrimonio culturale. Giuseppe Teofilo, direttore della Fondazione Pascali, sottolinea come la digitalizzazione degli archivi e i tour virtuali siano stati i primi passi verso una più ampia fruizione della cultura.

Il potere dei corsi online e delle tecnologie assistive

I corsi online accessibili aprono un mondo di opportunità per le persone con disabilità, fornendo una via alternativa e flessibile per la partecipazione alla vita culturale. Le piattaforme di e-learning, se progettate con attenzione ai criteri di accessibilità, possono offrire un ambiente di apprendimento inclusivo e stimolante. Materiali didattici fruibili con tecnologie assistive, sottotitoli e trascrizioni per video e audio, supporto tecnico specializzato: questi sono solo alcuni degli elementi che possono contribuire a rendere l’apprendimento online un’esperienza positiva e gratificante. È fondamentale, tuttavia, garantire che questi corsi siano realmente accessibili a tutti, tenendo conto delle diverse esigenze e disabilità. Non basta, infatti, rendere disponibili i materiali didattici online; è necessario anche assicurarsi che siano compatibili con le diverse tecnologie assistive utilizzate dalle persone con disabilità, come gli screen reader per i non vedenti o i software di riconoscimento vocale per le persone con difficoltà motorie. Inoltre, è importante fornire un supporto tecnico specializzato per risolvere eventuali problemi di accessibilità e garantire a tutti la possibilità di partecipare attivamente alle attività didattiche. Le tecnologie assistive rappresentano un altro strumento fondamentale per favorire l’accesso alla cultura. Dai software di sintesi vocale ai display braille, dai sistemi di riconoscimento vocale ai dispositivi di puntamento oculare, queste tecnologie offrono un’ampia gamma di soluzioni per superare le barriere e fruire appieno di eventi e manifestazioni culturali. È importante promuovere la conoscenza e l’utilizzo di queste tecnologie, offrendo formazione e supporto adeguati. Molte persone con disabilità, infatti, non sono a conoscenza delle potenzialità offerte dalle tecnologie assistive o non sanno come utilizzarle correttamente. Per questo motivo, è necessario organizzare corsi di formazione e workshop per insegnare alle persone con disabilità come sfruttare al meglio queste tecnologie e migliorare la loro autonomia nella fruizione della cultura. Inoltre, è importante sensibilizzare gli organizzatori di eventi e i gestori di musei e biblioteche sull’importanza di rendere accessibili i loro spazi e i loro contenuti digitali, fornendo loro le informazioni e le risorse necessarie per farlo. Un esempio virtuoso in questo senso è rappresentato dal Presepe vivente nei Sassi di Matera, che ha adottato una serie di misure per garantire l’accessibilità a tutti i visitatori, tra cui l’abbattimento delle barriere architettoniche, la presenza di interpreti LIS e l’utilizzo di passerelle ad hoc. Questo dimostra che è possibile realizzare eventi culturali accessibili a tutti, prestando attenzione alle diverse esigenze e disabilità. Nicole Moolhuijsen, di ICOM Italia, sottolinea come permangano alcuni stereotipi sull’accessibilità, come l’idea che benefici solo poche persone o che sia costosa. Serve, invece, un cambiamento di paradigma, adottando approcci più trasversali e continuativi.

I nostri consigli

La promozione dell’inclusione culturale richiede un impegno concreto e coordinato da parte di tutti gli attori coinvolti: istituzioni, organizzatori di eventi, esperti di accessibilità e, soprattutto, le persone con disabilità stesse. È necessario un cambiamento di mentalità, che consideri l’accessibilità non come un obbligo o un costo, ma come un’opportunità per arricchire l’offerta culturale e renderla fruibile a un pubblico più ampio. Un approccio inclusivo non solo favorisce la partecipazione delle persone con disabilità alla vita culturale, ma contribuisce anche a creare una società più equa e coesa, in cui tutti hanno la possibilità di esprimere il proprio talento e di contribuire al progresso culturale del paese. L’inchiesta promossa dall’Unifg rappresenta un passo importante in questa direzione, e si auspica che possa stimolare un dibattito costruttivo e portare a risultati concreti a beneficio di tutta la comunità. Lucia Cecio, dell’Accademia Carrara di Bergamo, afferma che dotarsi di competenze e formarsi è il primo passo per abbattere le barriere e che lavorare in un’ottica accessibile significa sperimentare approcci e soluzioni che si rivelano inclusive per tutte e tutti. Paola Rampoldi, del Museo Popoli e Culture di Milano, sottolinea come manchi una formazione strutturata che contempli la complessità e la transdisciplinarietà delle competenze necessarie per l’accessibilità museale.
Paola Rampoldi, del Museo Popoli e Culture di Milano, pone l’accento sulla carenza di un percorso formativo ben definito che abbracci la complessità e l’interdisciplinarietà delle abilità fondamentali per garantire l’accessibilità nei musei.*
Speriamo che questo articolo ti abbia offerto una prospettiva più chiara sulle sfide e le opportunità legate all’inclusione culturale. Se sei interessato a scoprire come rendere i tuoi eventi più accessibili, ti consigliamo di partecipare al “Festival dell’Accessibilità” che si tiene ogni anno a Bologna. Questo evento offre un’occasione unica per confrontarsi con esperti del settore, scoprire le ultime novità in tema di tecnologie assistive e condividere buone pratiche. E per gli appassionati di cinema, segnaliamo che molti festival cinematografici internazionali offrono proiezioni con sottotitoli e audiodescrizioni, rendendo i film accessibili anche a persone sorde e non vedenti. Partecipare a questi eventi è un modo concreto per sostenere l’inclusione culturale e contribuire a creare una società più equa e accessibile per tutti. Infine, riflettiamo su come le nostre azioni quotidiane possano influenzare l’inclusione culturale. Scegliere un libro con caratteri ad alta leggibilità, supportare un museo che offre percorsi tattili o semplicemente condividere un articolo sull’accessibilità sono piccoli gesti che possono fare la differenza. Ricordiamoci che l’inclusione culturale è un viaggio che richiede l’impegno di tutti.


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